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The Flying Goat Palazzo Angelina

Un'antica casa signorile nel cuore del Cilento.

Un’antica casa signorile del Cilento, insieme rustica e raffinata, come si usava in quest’area fiera e isolata della Campania. É stata riportata a nuova vita con amore, lunghi accurati lavori di restauro e nel pieno rispetto della tradizione. Riscattata dall’abbandono, vi si è voluto ricomporre un mosaico di affetti, mettendo in valore un’eredità di segni, di riflessi arcaici e memorie luminose.

Gli ambienti interni, i salotti e la sala da pranzo en enfilade, raccontano la loro storia pacata, onirica e suggestiva. Camini, specchiere e lampadari di varie epoche, mobili e ceramiche, dipinti, stampe e ritratti antichi, sette-ottocenteschi soprattutto, dialogano in armonia sui pavimenti di riggiole napoletane e cotto patinato dal tempo. I segreti della dimora poetici sussurrano tra loro, la luce delle candele accarezza la trama soffusa degli intonaci, il vecchio pianoforte e i soffitti dalle travi lignee. Le pietre cariche di secoli delle murature emanano un senso di protezione e appartenenza.
Cinque ampie camere da letto disposte su due piani, con bagno en suite. Ognuna con un’anima peculiare, ognuna siglata da un décor, da un tema e da una tavolozza differente, come ricordano i loro nomi.
Le stanze si affacciano su un giardino pensile pieno di candide rose Iceberg – la piscina è in costruzione-, sull’orto che cambia a seconda delle stagioni e su un susseguirsi di valli verdi e profonde. Le abbraccia la campagna del Cilento, in gran parte tuttora integra e racchiusa nelle sue linfe ancestrali.

Una base perfetta per avventurarsi a piedi o a cavallo lungo percorsi di trekking infiniti e solitari, seguendo i tanti sentieri segnalati che si diramano nella natura e nei boschi verso la Lucania e l’Irpinia, verso il Sannio e la Calabria.

Il mare, un mare particolarmente bello ed evocativo, si trova giusto a due passi, scendendo fino alla costa cilentana con le sue baie dalle acque trasparenti e smeraldine, pini d’Aleppo e scenografici insediamenti arrampicati su speroni rocciosi.
Oppure ci si può semplicemente astrarre dal caos del mondo odierno, dedicarsi alla meditazione o fantasticare.

Magari mettersi finalmente a leggere quel libro che da tanto stava lì sul comodino, aspettando di rivelare la sua narrazione. Rocca Cilento è un piccolo paese con pochi abitanti, arroccato su un’alta collina dominata da un castello di origine medievale appartenuto ai Sanseverino dal 1119. Solo una manciata di bei palazzotti gentilizi e case aggraziate dai portali scolpiti intorno a una chiesa.

Le nuvole scorrono rapide e pittoriche nel cielo, il vento parla, la vista spazia libera fino a orizzonti lontani e dilatati.
Ogni cronologia di colpo s’interrompe silenziosa, come se il trascorrere dei giorni non avesse più alcun senso.

Si avverte una pace appagante, vibra un’aura atmosferica e quasi surreale. La corte d’accesso voltata del palazzo è ornata da una palma rigogliosa.

Qui, sul terrazzo si può fare la prima colazione, che offre una gamma di prodotti locali, spremute fresche, pane e dolci home made. La fontanella di marmo nella nicchia gorgoglia d’acqua.

É sormontata da una testa di capra che ricorda esempi di scultura romana. La capra è il simbolo di questo luogo. La padrona di casa, il vero motore della rinascita di questa proprietà avita cui è legata da un rapporto viscerale, ha deciso di ribattezzare la sua residenza The Flying Goat - La capra volante-, proprio per ricordare la vocazione pastorale di queste alture, tuttora viva e molto praticata nella zona. Ma anche in omaggio a una capretta di qualche settimana che è riuscita a salvare dalla consueta ecatombe pasquale, adottandola come mascotte.